La scrittrice Orietta Pozzoli incontra gli alunni della Scuola media
Lezione insolita martedì 28 ottobre per le classi 1^A, 1^C, 1^D, 2^C e 3^C della Scuola media “A. da Giussano”; presso la Biblioteca civica don Rinaldo Beretta gli alunni hanno incontrato la scrittrice Orietta Pozzoli che presentava la sua ultima fatica letteraria:“Corpi speciali. Storie di mostri dei miti greci”.
Per ben due ore la scrittrice e professoressa ha interagito con i presenti coinvolgendoli in una lezione sul mito, sugli dei dell’Olimpo, sui mostri, leggendo con intensità espressiva un brano dal suo libro e rispondendo da ultimo alle domande dei ragazzi.
Il mito è “parola parlata”, anzi “parola alata”: è parola antichissima che esiste prima dei libri come parola che vola e che racconta non storie qualsiasi, ma storie cruciali, che affascinano da sempre l’uomo. Il mito è anche una visione del mondo, una visione della realtà parallela e alternativa alla spiegazione che la scienza può dare.
Dopo un accenno a Zeus, dio supremo degli dei, a Era, la sua gelosissima moglie, e ad altre divinità dell’Olimpo, la scrittrice si è concentrata sulla spiegazione del termine “mostro”.
Il mostro è un essere straordinario, uno strano effetto della natura che suscita timore e stupore; si presenta con un corpo speciale e sono appunto le qualità insolite della sua figura che abbagliano. Nel mostro sono mescolate nature diverse; si pensi ad esempio al Minotauro, per metà uomo e per metà toro, o alle Sirene, per metà donne e per metà pesci. I mostri, poi, vivono in luoghi appartati, marginali, ai confini del mondo, spesso in prossimità dei passaggi per il regno delle ombre.
E gli uomini, quale rapporto hanno con i mostri? Cercano di stare a debita distanza e, in casi estremi, eliminare la strana creatura. E’ quest’ultimo il caso tipico di Eracle, o Ercole, l’eroe per eccellenza noto per le sue mitiche imprese. Una delle sue dodici fatiche è stata illustrata nella lettura del passo che ha caratterizzato il proseguire dell’incontro. Nella sua seconda fatica Eracle affronta e uccide l’Idra di Lerna. L’Idra, personaggio del panorama mitologico poco conosciuto dai ragazzi, era un mostro a forma di serpente con nove teste il cui fiato era veleno mortale; viveva in una palude nei pressi delle sorgenti di Amimone e terrorizzava gli abitanti della città di Lerna. Dopo aver sfogliato l’album di famiglia, elencando i genitori (Echidna e Tifone, una coppia di mostri) e i fratelli e sorelle (Cerbero, Ortro, Chimera, Sfinge, Leone di Nemea), aiutata dalla voce di 9 alunni che rappresentavano le 9 teste del mostro, la scrittrice ha letto il capitolo del suo libro dedicato all’Idra.
L’Idra è certamente una creatura mostruosa, ma di questo mostro sono stati messi in luce la sua umanità, il suo essere mansueto e incompreso, il suo vivere in solitudine. Eracle la affronta, ma ogni volta che taglia una testa, dal moncherino ne ricrescono due. Aiutato da Iolao, che cauterizza con il fuoco il moncherino impedendone così la ricrescita, Eracle si trova ad affrontare l’ultima testa rimasta. Eracle e la testa dell’Idra si guardano: l’Idra si distrae, anche perché era la prima volta che guardava qualcuno negli occhi. Nello sguardo di un eroe glorioso ci sono tutte le battaglie della terra; così l’Idra perde tempo, l’eroe no. Gli eroi sanno sempre qual è il momento giusto: e Eracle uccide l’Idra.
Prima di congedarsi dal pubblico di ragazzi la scrittrice Orietta Pozzoli ha risposto ad alcune domande che le sono state rivolte aventi come filo conduttore la professione dello scrittore. Da dove nasce una tale passione, come la si coltiva e quali sono i ricordi legati all’età della scuola media. E così la scrittrice ha rammentato la sua adolescenza, l’interesse per la lettura, la costante frequentazione della Biblioteca cittadina. Chissà se qualcuno dei presenti ne seguirà l’esempio. Da docente…posso solo augurarmelo.
Dalla Scuola media A. da Giussano
Prof.ssa Chiara Maria Dell’Orto - responsabile Progetto Biblioteca
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